Per oltre 40 anni Roger Mayer ha costruito delle icone sonore che hanno cambiato il suono del rock
Quando le massime espressioni del rock e del blues, come Jimmy Page o Jimi Hendrix avevano bisogno di un suono diverso, chiamavano Roger.
Le apparecchiature per la registrazione del suono sviluppate da Roger Mayer (come il leggendario RM58 Limiter) sono presenti in tutti i migliori studi di registrazione, nel 2000 Roger è stato anche nominato per un Technical Grammy per il suo lavoro nell’industria discografica.
I prodotti Roger Mayer mantengono la purezze e le caratteristiche della fonte originale del segnale e sono machine analogiche costruite a mano: sono le INNOVAZIONI ORIGINALE e non dei CLONI, delle EMULAZIONI o delle IMITAZIONI
Qualsiasi sia il tuo stile Rock, Blues, Jazz, Country, Folk, Classical, Funk o Metal troverai un prodotto unico che arricchirà il tuo suono e gli darà vita sia dal vivo che in studio.
Quella che segue è la storia di Roger Mayer raccontata da Roger in persona:
“Ho iniziato ha costruire gli effetti per la chitarra nel 1964 per il mio amico Jimmy Page.
Jimmy, Jeff Beck e Big Jim Sullivan hanno usato questi primissimi modelli in molte hit registrati dai molti artisti con I quali collaboravano nelle numerose session e, naturalmente, con le loro band, come gli Yardbirds.
Big Jim Sullivan registrò due canzone usando il fuzz box per gli assolo: “Hold Me” e “Together” entrambe di P.J.Proby. Queste sono state le prime registrazioni inglesi ad avere quel suono.
In quel periodo lavoravo per l’Ammiragliato britannico nel campo della ricerca acustica e delle vibrazioni finalizzata allo sviluppo delle tecnologie militari sottomarine, in un laboratorio che era accanto al National Physical Laboratory di Teddington.
Il mio interesse per il suono e il modo in cui agisce, ha alimentato la mia carriera sin da allora. Questo background scientifico mi ha portato ad affrontare i problemi acustici da differenti angoli e credo che sia giusto dire che la maggior parte degli effetti che produco abbiano un sapore originale e unico.
Ho incontrato Jimi Hendrix per la prima volta in un club nel 1967 e in due settimane eravamo in studio assieme per sovraincidere l’assolo di “Purple Haze” usando l’ Octavia che avevo inventato.
La mia collaborazione con Jimi crebbe molto e a passo spedito, ho passato un sacco di tempo andando a sentirlo suonare o in studio per creare nuovi suoni con lui. Sono stato presente assieme a lui agli Olympic Studios per quasi tutte le sessioni di registrazione del suo album successivo “Axis Bold as Love” dove naturalmente si sentono quei suoni che ho contribuito a creare.
Dopo aver registrato Axis, Jimi mi invitò ad andare con lui in tour negli States nell’inverno del 1968.
Quello fu il mio primo viaggio in America e, successivamente al tour lasciai l’Ammiragliato e andai a lavorare agli Olympic Studios come progettista e costruttore delle apparecchiature audio e delle console che producevano per se stessi. A quei tempi gli studi di registrazioni si auto-costruivano le proprie attrezzature per avvantaggiarsi sulla concorrenza. Nel 1969 mi sono spostato negli Stati Uniti e ho fondato la mia azienda che si è specializzata nelle apparecchiature da studio
specialised in Studio equipment. Ho progettato limiter, equalizzatori e consolle di registrazione complete per tutti i migliori studi di New York e del resto del mondo. Il successo di questi apparecchi mi ha portato ad incontrare numerosi tra i migliori artisti con i quali ho avuto il piacere di lavorare. Ho progettato e costruito una grande quantità di sintetizzatori analogici usati da Stevie Wonder negli album “Music of my Mind”, “Talking Book” e “Innervisions”, tutti registrati agli Electric Ladyland Studios a New York.
Dopo aver lavorato con Stevie, ho incontrato gli Isleys e ho lavorato con loro nella realizzazione di otto album.
Il 1978 mi ha portato in Jamaica per conoscere Bob Marley e lavorare assieme a lui fino al momento della sua tragica fine. Il primo album con Bob fu Exodus, dove si possono chiaramente sentire i suoni sia di Bob che di Junior Marvin.
In quell periodo continuavo a costruire principalmente apparecchiature da studio e, occasionalmente, qualche pedale per i miei amici o per qualche artista famoso e non fu fino ai primi anni ottanta che la domanda e le pressioni degli artisti mi hanno incoraggiato a riproporre l’ultima versione dell’Octavia che aveva usato Jimi. Questo fu il debutto del futuristico alloggiamento a forma di razzo che fino ad allora non esisteva. Dalla morte di Jimi fino ad allora ci furono solo pochi chitarristi con l’eccezione di Ernie Isley e Junior Marvin che erano in grado di sfruttare le potenzialità dei nuovi suoni.
La morte di Jimi lasciò un grande vuoto che fu presto riempito dal Glam e dalla Disco Music. La riedizione dell’Octavia e il suo successo mi convinsero di mettere la mia versione del Fuzz Face, il Classic Fuzz, all’interno di uno dei nuovi alloggiamenti, nacque così la Rokett Series che è ancora oggi in produzione. L’Axis fu il passo successivo e il Mongoose completò la serie. Il Supervibe, la mia versione dell’Uni-Vibe fu prodotta in una versione a rack.
Ritornai in Inghilterra nel 1989 dove mi specializzai nella realizzazione e nello sviluppo di effetti per chitarra. La serie Voodoo seguì la nostra ultima apparecchiatura, il Crossroads.
A seguito del mio ritorno in Inghilterra sono entrato in contatto con una nuova generazione di chitarristi e quello che devo dirvi è che non è ancora finita! Ci saranno molti effetti più nuovi e futuristici che nasceranno dalla nostra esperienza.